martedì 11 marzo 2008

L'ANGOLO DELLA SCIENZA

LOGHOS GHNOSEOS - LOGHOS SOFIAS

Nuove prospettive nella chirurgia ricostruttiva e di modellamento dello scheletro cranio - facciale. Maggio 1989
di VENEZIANA PALADINO - ELLIN GHENOS - Chirurgo plastico

Nuova riedizione nel 2009


INTRODUZIONE (dall'originale del 1989)

La capacità di apprezzamento dell'armonia dei rapporti tra le varie componenti cranio-facciali risulta determinata geneticamente ed è prerogativa di ogni persona di qualsiasi livello culturale ed intellettuale.

Studi condotti su bambini normali di sei anni d'età e su altri affetti da sindrome di Down, mostrano come entrambi i gruppi siano in grado di distinguere tra profili facciali armoniosi e non.

Tutti sono, quindi, in grado di effettuare una valutazione estetica del volto umano, ma la competenza per intervenire sulle strutture cranio-facciali a scopo ricostruttivo o di modellamento spetta esclusivamente al chirurgo cranio-facciale avvezzo a confrontarsi con tali problematiche. Infatti, l'accurata progettazione dell'intervento è l'unico sistema che consente l'utilizzazione ottimale delle pratiche chirurgiche e la conseguente diminuizione delle probabilità di insuccesso terapeutico. Tale valutazione in ambito cranio-facciale risulta impegnativa dato che, prerogativa del distretto cranio-facciale è quella di possedere uno dei più elevati gradi di complessità strutturale e topografica nell'ambito corporeo, considerata la molteplicità delle funzioni risultanti da tali forme.

Da qui la necessità di un costante impegno scientifico da parte di chi attua il ripristino morfo-funzionale di tali strutture, quando sono alterate da patologie di varia natura, per evitare quegli
insuccessi non ammissibili e che risiedono in una non adeguata valutazione di parametri fondamentali.

L'indirizzo attuale in ambito chirurgico cranio-facciale è il ripristino delle caratteristiche ed espressioni facciali dell'individuo, nonchè l'attuazione di un miglioramento funzionale ed estetico delle varie componenti cranio-facciali.

E' evidente come le peculiarità del volto umano siano strettamente correlate alla forma delle ossa ed alle relazioni tra le diverse componenti scheletriche cranio-facciali, ma anche ad altre componenti bio-fisiologiche.

Ne deriva che la chirurgia ricostruttiva e di modellamento cranio-facciale è imprescindibile da un'adeguata base di conoscenze morfologiche dei tessuti molli e delle strutture scheletriche, ma anche da quelle che sono le cognizioni fondamentali nell'ambito della biologia cranio-facciale.

La recente modificazione delle prospettive chirurgiche deriva dalla possibilità della moderna chirurgia di avvalersi dei risultati delle ricerche di vari scienziati interessati ai processi di crescita ed al piano di sviluppo cranio-facciale.



PROBLEMI E SOLUZIONI (1989)

Le problematiche da affrontare e risolvere nell'ambito della chirurgia ricostruttiva e di modellamento dello scheletro cranio-facciale risultano evidentemente, molteplici, sia per le differenti necessità terapeutiche a seconda del singolo caso clinico, sia per l'estrema complessità morfologico - funzionale delle strutture coinvolte da eventi patologici di varia natura ( genetici, trumatici, processi neoplastici etc.).

Un ulteriore problema è dato dalla necessità di conseguire risultati estetici nelle ricostruzioni cranio-facciali, per cui viene a delinearsi una nuova dimensione dell'atto chirurgico, ossia quella di non rivolgersi solo alla correzione dell'anomalia, ma di andare oltre, tendendo al raggiungimento della perfezione.

E' per questo motivo che la soluzione dei problemi della chirurgia cranio-facciale diviene maggiomente impegnativa, in quanto si rivolge al raggiungimento di risultati estetici, non in pazienti pressochè normali, ma in persone la cui struttura scheletrica ed i cui tessuti molli possono presentarsi notevolmente alterati al momento dell'intervento chirurgico.


OBIETTIVI (1989)

L'obiettivo auspicabile in qualsiasi tipo di chirurgia è il conseguimento di risultati ottimali e stabili nel tempo.
Il raggiungimento di tali successi terapeutici comporta, un'esauriente valutazione del singolo caso clinico, ma anche la presa in considerazione di quelle che sono le recenti acquisizioni in campo cranio-facciale.
Attualmente, infatti, l'orientamento chirurgico - plastico comporta l'abbandono di modelli puramente meccanicistici per l'attuazione del progetto ricostruttivo, e conferisce importanza all'aspetto bio - fisiologico delle strutture interessate dal procedimento tecnico - chirurgico.

Allo stesso modo in cui varia l'orientamento chirurgico, si assiste ad un'aspettativa sociale sempre più esigente di risultati ottimali.
Ne deriva che l'obiettivo attuale in ambito ricostruttivo cranio-facciale è ottenere il miglior risultato estetico possibile.

E' quindi necessario che il chirurgo non pensi soltanto a conseguire un miglioramento del paziente , ma pensi in termini di ripristino dell'armonia e quindi, dell'estetica cranio-facciale.

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